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I Flexible Benefits consistono in una serie di servizi o beni messi a disposizione dei dipendenti da parte della propria azienda. Non rientrano in una retribuzione vera e propria, in quanto sono privi di carichi impositivi e contributivi, ma consistono in “benefici” dei quali i lavoratori possono godere.
I Flexible Benefits si inseriscono nelle politiche di welfare aziendale, per garantire un miglioramento delle condizioni di vita privata dei dipendenti di un’azienda al fine di ottenere un ritorno in termini di produttività, motivazione e senso di appartenenza all’organizzazione.
Il datore di lavoro che decide di adottare il sistema dei Flexible Benefits predispone, per tutti i suoi dipendenti senza distinzione alcuna, un insieme di beni o servizi.
Ciascun dipendente dispone di un budget spendibile in tali beni o servizi e personalizza in completa autonomia i benefit di cui godere, mediante erogazione diretta o rimborso, sulla base delle proprie esigenze.
Potranno beneficiare dei benefit i lavoratori con contratto a tempo indeterminato e determinato, in questo secondo caso, però, devono aver maturato almeno 3 mesi di anzianità di servizio, anche se non consecutivi, nel corso di ogni anno che va dal 1Gennaio al 31 Dicembre.
Non possono beneficiare dei benefit i lavoratori in aspettativa non retribuita o indennizzata nel periodo incluso tra il 1 Giugno e il 31 Dicembre di ciascun anno.
I Flexible Benefits offrono diversi vantaggi sia per l’azienda che decide di adottare questa forma di Welfare aziendale che per i dipendenti.
I lavoratori dispongono di fatto di un maggiore potere d’acquisto in quanto i beni e i servizi erogati dal piano di Flexible Benefits sono tendenzialmente esenti dal punto di vista fiscale a eccezione dei Fringe Benefits (ovvero di un corrispettivo aggiuntivo in busta paga, per cui esiste una soglia di esenzione fino a 258,23 €), della previdenza complementare (per cui il limite di esenzione è pari a 5164 €) e per quanto riguarda le casse sanitarie (che prevedono un limite di esenzione di 3615 €).
Il datore di lavoro, invece, ottiene non solo un risparmio sui costi, ma anche un miglioramento della produttività derivato dalla maggiore motivazione del personale. Bisogna considerare inoltre che se i dipendenti possono godere di beni e servizi aggiuntivi, in linea con le proprie esigenze, saranno di conseguenza anche più soddisfatti del clima aziendale e del proprio rapporto di lavoro: questo significa che saranno anche più propensi a mantenere nel tempo la propria posizione in azienda, riducendo così il turnover dell’organizzazione.
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